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  • In un giorno del marzo 1920, nel Monastero di Bari intitolato a San Giuseppe, una novizia Carmelitana Scalza si stava accingendo ad entrare in ritiro per prepararsi, nel silenzio e nella solitudine, alla Professione dei voti perpetui. Ma la Madre Priora la distolse dalla sua santa impazienza e le chiese di raggiungerla in parlatorio: Suor Anna di Gesù obbedì prontamente e si trovò davanti, al di là della grata, due ragazze che - le fu detto - a breve sarebbero entrate a far parte di quella Comunità. Suo compito, spiegò la Madre presentandogliele, era pregare per loro. La giovane suora le guardò con più attenzione: lì per lì la attirò il bel visetto di Chiara e la sua eleganza. Ma poi incrociò gli occhi profondi di Teodora, minuta e poco appariscente, che la guardavano con una particolare intensità: e certo sentì qualcosa nell'anima, dato che quello sguardo non la lascerà più, al punto che anni dopo ancora ne parlerà. La Priora non si rese conto di aver compiuto un gesto profetico: aveva appena presentato una futura Beata (la diciannovenne Teodora) a colei che, a sua volta eletta Priora, si sarebbe adoperata con zelo per avviare e accompagnare le prime tappe della sua causa di Beatificazione. In quello sguardo che, per pochi attimi, aveva attraversato la fitta grata della clausura, si era concentrata una storia importante che avrebbe segnato non solo le due protagoniste, ma l'intera Comunità del Monastero e la vita di tante altre persone che quel giorno non erano ancora nate.
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  • Antonietta Catanea (sorella della nostra Beata Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso) dopo essere stata sei mesi nel monastero di Carmelitane Scalze dell’Arco Mirelli di Napoli, tornerà a casa per problemi di salute. Ma il desiderio di donarsi al Signore nella famiglia carmelitana si fa sempre più vivo nel suo cuore. Mentre pregava nella chiesa di S. Teresa al Museo chiedendo la grazia alla Madonna del Carmelo di indossare il Santo abito carmelitano, come risposta a questa preghiera, sente una voce che le dice: “Non solo indosserai le sacre lane del Carmelo in un nuovo Monastero, ma questo sarà da te fondato”. Scriverà la fondatrice, Antonietta: “A questa voce restai molto sbalordita; come potevo io fondare un Monastero, incapace di tutto e priva di mezzi?”. Da questo momento inizia un vero combattimento spirituale tra quello che sente chiaramente in preghiera e l’incredulità del suo padre spirituale, P. Romualdo, che poi diventerà il co-fondatore del Monastero dei santi Teresa e Giuseppe, meglio conosciuto come il Monastero dei Ponti Rossi. Il 4 novembre 1909 accade qualcosa di molto particolare, sarà il primo segno della nuova fondazione. Lasciamo alla stessa Madre fondatrice i il racconto.
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  • «Miracolo! Miracolo!» è il grido che ha caratterizzato e caratterizza da tanti secoli la fede semplice e genuina del popolo di Dio. Questo fatto non deve suscitare perplessità o pregiudizi di sorta, perché la tensione verso il soprannaturale e le sue molteplici espressioni è indicatrice del fatto che, se da una parte e in alcuni casi, dietro questi eventi, potrebbero celarsi abusi spirituali come anche inutili e vane curiosità, dall’altra rintracciamo un’evidente e profonda sete di Dio che dimora nel cuore dell’uomo.
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  • Annunciamo la prima professione di Fra Giovanni al termine del Noviziato, Martedì 19 Marzo 2024 ore 18:30 presso la Chiesa Parrocchiale Santa Maria del Monte Carmelo in Bari
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  • Annunciamo  l’Ordinazione Sacerdotale di Fra Aristotle e Fra Vincenzo!
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  • Le Monache Carmelitane Scalze del Monastero di San Giuseppe in Bari, organizzano una scuola di preghiera per i giovani, presso la loro Chiesa. In allegato, la locandina con tutti gli appuntamenti 
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  • Il 4 e 5 Gennaio, la comunità dei carmelitani scalzi di Bari ha vissuto due giorni di convivialità e comunione fraterna a Roma. I frati studenti, accompagnati dal loro superiore e formatore, P. Luigi Gaetani, e dal vice, P. Pablo Rodriguez, hanno avuto modo di visitare la «città eterna», cuore pulsante della fede cristiana.
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  • "Ma quelle lí cosa fanno chiuse in monastero tutto il giorno? Ah vedi..perdono tempo anziché godersi i piaceri della vita. Sono frustrate. Sono fuggite per non affrontare i problemi del mondo".  Sono gli slogan in voga tra diverse persone (alcune persino "cristiane") che parlano così dei religiosi, soprattutto delle monache o dei monaci di clausura senza aver vissuto nemmeno un giorno in clausura.  Ma anche se ci avessero vissuto, non mi sorprenderei delle loro parole. Gesù lo aveva già detto: "non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso" (Mt 19,11).
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  • La comunità ocds dei Santi Teresa e Giuseppe  di Napoli  è lieta di presentare sei fratelli e sorelle che il 18 novembre 2023 hanno pronunciato il rito di ammissione nel Monastero dei Ponti Rossi : i coniugi Maria Antonietta Caputo e Vincenzo Ranucci, i coniugi Maria Rosaria Bonavolta e Patrizio Granato , Daniela Benchi e Raffaela Maria Arcà.  A celebrare la S. Messa P. Andrea L’ Afflitto ocd   e Don Marcello Schiano . 
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  • Domenica 5 novembre, Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Satriano, ordinava diaconi i nostri due confratelli Fra Vincenzo e Fra Aristotle, i quali avevano emesso il giorno precedente la loro Professione Solenne. Hanno ricevuto un nuovo sacramento nella loro vita, una grazia da effondere su quanti li avvicineranno per chiedere la benedizione del Signore, per nutrirsi della Sua Parola, per accostarsi al Corpo e al Sangue di Cristo. C’è una cosa che normalmente accomuna i fedeli che si avvicinano ai ministri di Dio: la fame e la sete di Dio, la fame e la sete di salvezza. E poiché il Signore elargisce ordinariamente tale grazia per mezzo dei sacramenti, ecco che loro stessi diventano strumenti di un Amore che salva, che benedice, che libera e che nutre coloro che dicono al Signore: “ha sete di te l’anima mia” (Sal 62,2).
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